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La tecnologia per realizzare le banconote

 22 novembre 2017
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 Categoria: Tecnologia
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 Scritto da: admin
fare i soldi

Mentre online continuano a proliferare ricerche del tipo "come fare soldi falsi", tra video tutorial ed articoli di blog più o meno grandi, in questo articolo, andiamo svelare quali sono le tecnologie che l’Italia utilizza per fare i soldi (legalmente).


Prima di iniziare è giusto chiarire che un numero così elevato di ricerche in rete, su come fare soldi falsi, trova la sua giustificazione nel fatto che il mercato delle banconote false è molto rigoglioso ed ha la sua sede proprio in Italia, più precisamente in un paesino campano a nord di Napoli chiamato Giugliano. E’ qui che la polizia ha sgominato, qualche tempo fa, la Napoli Group un consorzio di bande di falsari che produceva e smerciava soldi falsi (non solo euro) in tutto il mondo. Pensate che questa banda di criminali è riuscita a smerciare una banconota di 300 euro in Germania!



Come vengono prodotte le banconote in Italia


Prima di tutto è necessario chiarire che c’è differenza tra la produzione di monete e quella di banconote. Le prime sono prodotte internamente dall’Italia, tramite la Zecca dello Stato. Diverso il discorso per le banconote. La Banca Centrale Europea decide per ogni Stato membro il taglio di banconote che quest’ultimo deve produrre. La prima lettera del numero di serie di ogni banconota indica la nazione emittente. La lettera S identifica l’Italia e la produzione di banconote avviene a Roma, presso il Servizio Banconote della Banca d’Italia.


Hai mai notato la particolare consistenza delle banconote? Il rumore è quello della carta, ma al tatto sembra quasi stoffa. Non è un caso se riscontri questi elementi, visto che la materia prima è carta prodotta al 100% da fibra di cotone sulla quale sono presenti la filigrana, il filo di sicurezza e l’ologramma. Quest’ultimo viene fatto produrre dalla BCE.


Le nostre banconote sono il frutto di tre processi di stampa nel corso dei quali vengono già compiuti i primi controlli di qualità. La prima fase di stampa parziale viene chiamata offset, a seguito della quale viene compiuto il primo controllo di qualità. A questa fa seguito la stampa con serigrafia in cui compare il numero della banconata. E poi c’è un ultimo ed importantissimo processo di stampa, detta calcografica, in cui la banconota viene finita di stampare acquisendo quella consistenza tanto particolare al tatto.


A questo punto viene impresso con un punzone il numero di serie. La stampa è terminata, prima però sulla banconota viene impresso uno strato protettivo per renderla più resistente.


I fogli di banconote vengono impilati per essere tagliati. Vengono passati prima sotto una macchina che li taglia in orizzontale e poi sotto una macchina che li taglia in verticale.


Le fascette di banconote sono pronte per essere imballate ed inscatolate. Solo a questo punto potranno uscire dallo stabilimento ed essere inviate alle filiali della Banca d’Italia e delle banche commerciali!


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