Impossibile, al giorno d’oggi, ignorare un tema importante come la sicurezza informatica. Una vita digitale richiede una protezione accurata delle reti, dei sistemi e dei numerosi dati sempre più oggetto di attacchi informatici inaspettati. E nonostante il tema e le soluzioni siano in costante evoluzione, le minacce non si arrestano, anzi, sembrano moltiplicarsi e si fa fatica a essere continuamente aggiornati.
Un’ottima protezione informatica è dunque un obbligo per tutti: basta farsi aiutare da chi ha un’esperienza pluriennale nel settore. Se si ha necessità di assistenza computer Roma, ad esempio, è possibile affidarsi a un team di tecnici professionali pronti ad intervenire tempestivamente per risolvere qualunque problema.
Ma quali sono i rischi a cui si è tutti maggiormente esposti? Pensiamo alle email che raggiungono i pc di milioni di utenti e che contengono pericolosi trojan pronti ad infettare i dispositivi. La raccomandazione basilare è quella di non interagire mai con email sospette e relativi allegati. A far paura, sono anche i virus che riguardano l’online banking, le app che si scaricano ormai quotidianamente sui dispositivi mobile (come quelle per seguire le partite di calcio in streaming) e i malware capaci di scoprire le credenziali per i vari login sui social.
Questi sono alcuni passaggi fondamentali che non andrebbero mai dimenticati: installare un antivirus che si aggiorni automaticamente, attivare gli aggiornamenti del sistema operativo che si utilizza dato che questa azione permette maggiormente di proteggersi da eventuali aggressioni programmate dall’esterno, utilizzare password complesse e rigorosamente diverse per ogni sito che visitiamo (no alla stessa password per posta elettronica, accesso ai social network e così via) e fare periodicamente un backup dei dati che comprenda sia documenti che foto. Un punto, quest’ultimo, spesso dimenticato.
Una recente indagine di Acronis, società che si occupa proprio di sicurezza informatica, ha infatti rivelato dati inaspettati: una persona su tre non ha mai fatto una copia dei propri dati e ogni giorno rischia di perdere tutto in pochi secondi se colpiti da ransomware. Come funziona? Gli hacker infettano il dispositivo e, per permetterne nuovamente l’utilizzo, chiedono il pagamento di un riscatto. Ad oggi, i danni subiti delle aziende ammontano a ben 5 miliardi solo nel 2017.
Come ci si può dunque proteggere? Innanzitutto creando nuove professioni assolutamente competenti nel settore e aggiornando step by step i lavoratori, dotandoli di strumenti adatti e non obsoleti e favorendo sempre più il lavoro di gruppo. Ma non bisogna credere che questi problemi interessino unicamente le grandi realtà: la sicurezza informatica riguarda sempre di più anche i privati e i computer domestici. I dati rubati come quelli delle carte di credito, o le informazioni sanitarie, sono perfetti per organizzare vere e proprie estorsioni online. Adottare quindi alcuni accorgimenti tra le pareti di casa è certamente la prima soluzione al problema.
Una grande movimentazione, intanto, è in corso a livello internazionale. Grazie al Parlamento europeo è infatti nata una nuova figura, quella del Cybersecurity officer, ed è stato creato il Cert-Eu, comitato impegnato a rispondere rapidamente a qualsiasi tipo di minaccia informatica.