Pulizia e manutenzione dei pavimenti industriali: le cose da sapere

Quando si tratta di manutenzione e pulizia di pavimenti industriali bisogna prestare un’attenzione extra alle scelte che si fanno, perché da quelle può dipendere il complessivo livello di produttività e sicurezza di un luogo di lavoro. Programmare e svolgere in maniera corretta e ricorrente le due incombenze consente alla pavimentazione di durare più a lungo nel tempo e di presentarsi sempre con un aspetto ottimale a chi entra e si muove nell’ambiente industriale. E’ possibile affermare come siano essenzialmente due le tipologie di pavimentazione industriale maggiormente diffuse: si tratta di resina e cemento. E’ importante comprenderne e metterne a fuoco le principali caratteristiche prima di parlare della loro manutenzione e pulizia.

I materiali più diffusi sono resina e cemento

Sempre più spesso si sceglie di ricorrere ai pavimenti in resina, che sono rapidamente divenuti la prima scelta per gli ambienti industriali ma non solo. Inizialmente essi erano impiegati quasi unicamente nel contesto delle aree operative aziendali, poi la tecnologia ha alzato l’asticella della qualità e della personalizzazione ampliando il raggio d’azione. Oggi un simile materiale viene infatti spesso impiegato anche nei centri commerciali e negli ospedali, così come in negozi e studi medici o abitazioni civili.

I pavimenti industriali in resina sono facili da pulire, lineari e altamente igienici. Il motivo è presto detto: non sono presenti fughe né tantomeno giunture. Sono resistenti sia all’azione di agenti chimici diversi che all’usura del tempo, in più sono atossici.

Per quanto riguarda invece un materiale come il cemento, è senza dubbio un’altra scelta prediletta per i contesti industriali. E’ resistente ed economico, perfetto per essere inserito in qualsiasi tipo ambiente: uffici e situazioni operative o più raffinate, in base alla specifica finitura selezionata (spatolato, grezzo e così via). Questa soluzione è piuttosto economica rispetto a molte altre, ad ogni modo bisogna sempre rivolgersi a imprese che possano portare a termine un lavoro di alta qualità. L’obiettivo è potersi assicurare una più lunga durata del pavimento nel tempo.

Manutenzione, usura e lavaggi: l’importanza di usare i macchinari giusti

I pavimenti in resina hanno una ridotta necessità di manutenzione, inoltre quest’ultima operazione non è troppo onerosa. Si potranno impiegare stucchi ad hoc per i piccoli lavori, ripristinando in breve tempo l’equilibrio e l’armonia. Anche la pulizia è semplificata, come detto, per via della totale assenza di giunture e fughe. Lo sporco non può accumularsi, cosa che rende molto più agevoli le operazioni di igienizzazione con appositi strumenti come i macchinari per la pulizia Grizzly. La pavimentazione può essere facilmente lavata e sanificata, inoltre si va ad evitare che si annidino batteri o che si formino antiestetiche e insalubri muffe. La pulizia di pavimenti industriali in resina può essere portata avanti con comuni detergenti non troppo aggressivi (altrimenti il rischio è quello di far perdere colore). Si può ricorrere a macchinari ad hoc come le lavasciuga proprio per l’alta resistenza che caratterizza queste superfici.

Per quanto riguarda invece il cemento, la pulizia deve essere effettuata ricorrendo ad appositi detergenti. Chiaramente a influire sulle pratiche igieniche saranno anche le particolari finiture eventualmente presenti e i trattamenti utilizzati in fase di stesura. Anche qui possono essere impiegati i macchinari per la pulizia di tipo industriale (e relativi prodotti detergenti). Molto dipenderà dalle dimensioni dello spazio da pulire e ovviamente dall’utilizzo che ne viene fatto (oltre che dalle personali preferenze). Nel caso di situazioni limite, dove la quantità di sporco supera i livelli di guardia sarà necessario intervenire con una lavasciuga o una specifica idropulitrice. Naturalmente questi ultimi passaggi dovranno essere anticipati da operazioni ad hoc di spolvero e rimozione di eventuali detriti.